Viviamo in una società che è caratterizzata rispetto al passato, anche quello recente, dalla moltiplicazione degli schermi attraverso i quali avviene la comunicazione mediatica. A quelli già numerosi presenti alla fine del secolo scorso, si sono aggiunti, con una crescita esponenziale, quelli introdotti dai media digitali, che hanno stimolato nuovi comportamenti di consumo.
Gli schermi, a partire da quello centrale dello smartphone, hanno occupato quasi ogni angolo della nostra visuale, aumentando decisamente la mediazione che operano con la realtà e trasferendola sempre più sul piano online della connessione in rete, virtuale per natura e spesso anonima e spersonalizzata.
Ci sono pochi dubbi nel poter definire quella attuale come la società degli schermi. Dai quali si irradia una presenza capillare e costante di informazioni e immagini, tale da poter creare problemi al pubblico che li utilizza, certo; eppure una presenza che offre risorse ed opportunità mai viste prima al mondo. Ma le opportunità si possono cogliere se si hanno strumenti adeguati: la prima e principale via per rendere i media digitali un patrimonio per la conoscenza e la crescita personale è l’educazione.
Fornire alla popolazione giovane strumenti immediati ed efficaci di comprensione e di uso cosciente dei mass media digitali è da 12 anni la nostra missione. E lo facciamo in primo luogo preparando e supportando i docenti attraverso corsi e progetti di formazione sia propedeutici che mirati sugli aspetti principali e più urgenti del consumo mediatico e del rapporto con le immagini e la tecnologia.